Al “buio” si fotografa meglio…

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Al “buio” si fotografa meglio…
di Alberto Bregani

Un breve ma utile suggerimento a coloro che ritengono inquadratura e composizione elementi centrali per una buona fotografia di paesaggio.

Nella stragrande maggioranza dei casi le nostre fotografie di paesaggio vengono realizzate alla luce del sole; quando c’è il sole, intendo. Ovvero quando i raggi del sole arrivano diretti sia su di noi che sui nostri soggetti, che sulla nostra macchina fotografica.

Personalmente ritengo questi raggi molto fastidiosi in fase di composizione, perchè danno molto fastidio sia nella nefasta, deleteria situazione che si debba comporre guardando il piccolo schermo “live view” della macchina fotografica, ma anche semplicemente inquadrando dentro il mirino della fotocamera. In entrambi casi avremo mille riflessi, raggi e giochi di luce laterale che ci impediranno, di fatto, una chiara visione del soggetto.

Il mio suggerimento, che deriva da anni di grande formato analogico, è di gestire e risolvere il problema come se avessimo a che fare proprio con una macchina grande formato; quelle, per intenderci, poggiate su grandi treppiedi, che si utilizzano tuttora con grandi pellicole e che per comporre ci obbligano a vedere dentro a un grande vetro smerigliato sul dorso coprendoci il capo con un telo nero per fare buio tutto intorno.

Seppure la nostra sia una fotocamera di ridotte dimensioni in confronto a quegli “elefanti”, le esigenze saranno alla fine le stesse: fare buio intorno alla nostra visione affinchè sia la più nitida e chiara possibile. Senza infiltrazioni di luce laterale che ci arriva anche, e solo, guardando dentro al nostro mirino. Magari coprendone una parte con una mano a cucchiaio (classica situazione, vista e rivista più e più volte).

Per far questo non dico si debba mettere nello zaino un telo nero di 1mt x 1mt, ma basterà semplicemente prendere la felpa o la giacca che avremo nello zaino (si ha sempre una giacca leggera o una felpa nello zaino..), prenderne gli angoli del bavero con le mani e portarla sopra la nostra testa e dorso della fotocamera. In qusto modo creeremo una piccola “sacca di buio” intorno ai nostri occhi, sufficiente a togliere qualsiasi infiltrazione di luce, qualsiasi distrazione o fastidio luminoso. Vedrete come la vostra visione ne guadagnerà.

Ci vuole tempo? Certo, lo so. Ma la fotografia di paesaggio richiede tempo.
Come il realizzare una fotografia di qualità.

Provate e mi saprete dire.

Alberto Bregani

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