Fotografare l'acqua

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Fotografare l’acqua
di Alberto Bregani

L’acqua. Elemento dalle mille interpretazioni. Con filtri neutri più o meno scuri, o densi che dir si voglia, per un effetto seta che incanta sempre; tempi lunghi, treppiede, autoscatto o remote control e il risultato è (quasi sempre) garantito. Oppure un tempo velocissimo per un effetto freezed.
Sempre però che la cascata rimbalzi da qualche parte, su qualche sasso, altrimenti l'effetto di congelare milioni di goccioline in volo non ci riuscirà. La nostra interpretazione dipenderà sempre dalla portata d'acqua di quel torrente o di quella cascata. Non è sempre detto che si possa realizzare la fotografia che si vuole. Bisogna prima capire quale tecnica si adatta di più alla situazione che abbiamo davanti.

  • Come cade l’acqua?
  • Rimbalza?
  • Come scorre?
  • Ha un fronte largo o è solo un filo?
  • Quanta luce riceve?
  • È meglio la mattina o il tardo pomeriggio?
  • A maggio o a settembre?

Eh si, storia lunga se vogliamo che, alla fine, quella sia proprio la "nostra" fotografia, la "nostra" cascata, diversa da tutte le altre. Unica e riconoscibile. D’Autore. Dovrete capirlo voi, non posso dirvelo io, a meno che non sia con voi al momento dello scatto per valutare insieme il da farsi e condividere qualche pensiero in merito.

C’è però un elemento che accomuna tutte queste opzioni e interpretazioni, e che posso indicarvi: è la luce. Sempre lei. Quando si tratta di acqua, qualunque sia il modo, il periodo o il tipo di soggetto con il quale vogliamo confrontarci, dovremo evitare il sole, il sole diretto.

Perché avremo una sovraesposizione garantita, perdita di contrasto e di profondità, poca tridimensionalità e un appiattimento totale della scena. Sempre meglio sempre rincorrere situazioni di meteo uggioso con cielo piatto e lattiginoso. Sebbene a noi possa sembrare una situazione poco luminosa, per la fotocamera sarà invece una giornata piena di luce; sarà come avere un gigantesco bank che avolge perfettamente tutta l’area, valorizzando i contrasti, dando vita alle ombre senza impastarle, e illuminando al meglio le zone chiare, acqua compresa, senza incorrere in pericoli di bruciature. E soprattutto la vostra esposizione sarà sempre equilibrata.

Provate e sappiatemi dire.

Alberto Bregani

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