In questa chiesa a navata unica inizia l’opera pittorica della famiglia Baschenis, nel 1474. Di particolare interesse il ciclo dedicato al santo, sviluppato in immagini con didascalie in lingua volgare.
L’opera pittorica dei Baschenis, la famiglia di pittori itineranti bergamaschi, cominciò proprio nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Pelugo, dove Cristoforo, il primo della dinastia ad arrivare in terra trentina, firmò nel 1474 un imponente affresco di Sant’Antonio Abate sopra la porta. L’opera è stata poi completata con l’aiuto del figlio Dionisio. Nella chiesa – che ha un’unica navata non molto ampia, coperta da tetto a capanna sorretto sul fronte da una capriata - compare inoltre per la prima volta un vero e proprio ciclo dedicato a un solo tema: la vita di Sant’Antonio, raccontata attraverso numerose immagini corredate da didascalie in lingua volgare. Molto bello infine il campanile a bifore di tipologia romanica con cuspide ghibellina.
PUNTO DI FORZA:
L’imponente affresco di Sant’Antonio Abate sopra la porta della chiesa e l'inusuale presenza di due opere raffiguranti l'Ultima Cena: una nell'aula dei fedeli e l'altra nel presbiterio.