Chiesa gotica su chiara struttura romanica, fiancheggiata dal campanile a bifore. Secondo la leggenda, sarebbe stata edificata sull’area di un castello distrutto da Carlo Magno.
Nel periodo artistico di passaggio dal Gotico al Rinascimentale, molti edifici religiosi del Trentino sono stati decorati dai Baschenis, una famiglia di frescanti proveniente da una località bergamasca: Averaria. Per più di ottant’anni, dal 1474 al 1555, i Baschenis hanno impreziosito con le loro policrome immagini le facciate di chiese e l’interno di absidi e cappelle, con l’obiettivo di istruire e esortare a una vita lontana dal peccato. L’edificio, in stile gotico su chiara struttura romanica, è fiancheggiato dal campanile a bifore romaniche; la parte meridionale è interamente affrescata con pitture di Simone Baschenis e il tema centrale è quello della Danza Macabra. Secondo la leggenda, la chiesa di Santo Stefano, arroccata su una rupe granitica che domina l’intera vallata, venne edificata sull’area di un castello distrutto da Carlo Magno, durante la sua spedizione in Val Rendena.
PUNTO DI FORZA:
La posizione suggestiva, arroccata su una rupe granitica che domina l’intera vallata.