A Pinzolo, nel 1539, Simone Baschenis riprese l’argomento Danza Macabra, già affrontato sulla facciata della chiesa cimiteriale di Carisolo.
I Baschenis e la Danza Macabra nella chiesa di Pinzolo
L'argomento della Danza Macabra, da un punto di vista iconologico, era quasi obbligato in chiese e cimiteri nordici. Una rappresentazione statica dei Sacri Misteri che le Compagnie dei Battuti di Pinzolo, segno dei movimenti religiosi riformisti italiani, recitavano sulle vie e piazze per la penitenza delle folle.
il monito della danza macabraUn importante momento iconografico-letterario relativo alla morte campeggia sulla parete sud della chiesa cimiteriale di S. Vigilio a Pinzolo, la Danza Macabra, che svolge, lungo circa venti metri il tema del richiamo al pentimento, al rigetto di ogni presunzione di casta, alla conversione. Il monito posto a commento delle immagini suona così:
“Io sont la Morte che porto corona, sonte signora de ognia persona at cossa fiera forte et dura che trapasso le porte et utre le mura et sono quela che fa tremare el mondo...”
I personaggiTutti devono seguire la triste guida. Vittoriosa l’idea che la Morte e il tempo sono la sola cosa che renda tutti uguali.
Luminosi e contrastanti gli scheletri bianchi, conduttori di forme simboliche, in ogni singolo corredo allegorico: una teoria di personaggi, dal papa all’imperatore, danza con gli scheletri che li accompagnano fino all’incontro con la Morte.
Il trionfo della morteL’epilogo della Danza è il trionfo della morte. Dal suo cavallo bianco tende l’arco: molti sono a terra colpiti dalle frecce, e la folla avanza verso il destino. Anche nel coro, all’interno della chiesa, l’arte bascheniana si eleva chiara e umana ad esprimere la fede dei cuori devoti, la consolazione nell’umiltà della preghiera. Un’arte che tocca la vita, che si fa vita, efficace ed accessibile alla comprensione dei più semplici.
La dialettica ”popolare-colto” è il dato più significativo, radicale per cogliere il principio ideale lavorativo della Danza Macabra.
La storia di san VigilioUn decorazione unitaria ricopre le pareti e la volta del presbiterio: la storia di S. Viglilio in 26 episodi, restituiti alla luce grazie ad un delicato lavoro di restauro, incorniciata da eleganti fregi rinascimentali.