Castel Condino, nel cuore della Valle del Chiese, è un antico villaggio alpino appollaiato tra il fondovalle e l'altopiano di Boniprati.
Antico villaggio appollaiato a metà tra il fondovalle e l'altopiano di Boniprati, sulle pendici orientali del Dos del Gal (1324 m), con profonde radici storiche: qui sono state ritrovate tombe e monete dell'epoca romana. Da visitare la chiesa di S. Giorgio, costruita su una precedente chiesa romanica di cui esiste ancora il campanile.
Nella spianata di Guait pare sorgesse un castello, che diede il nome al paese, posto a guardia di un'antica strada che comunicava con la bresciana Val Camonica.
Punti di interesse
La cappella dei mortiLa leggenda narra che nel corso della peste del 1630 quaranta castellani rientrati da Venezia furono sistemati in quarantena nel luogo dove oggi sorge la cappella e qui vi perirono senza aiuto alcuno. L’inverno successivo in quello stesso luogo fiorirono delle rose suscitando il rimorso imperituro dei compaesani. Fu così che quando nel 1836 si diffuse un’epidemia di colera la comunità di Castello costruì la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, in quello stesso luogo dove nel 1630 persero la vita i quaranta castellani. La chiesetta fu successivamente restaurata e ampliata con l’aggiunta, nel 1889, del portico, al cui interno si conservano dipinti illustranti la vicenda della peste.
Località le plaze
La grande Guerra in Valle del Chiese fu soprattutto un conflitto di posizione. Al sistema di difesa dell’Impero Austroungarico si contrapponeva la linea delle milizie italiane. Un tracciato fatto di costruzioni collocate in punti strategici, di strutture adibite al controllo del territorio oppure al supporto delle truppe. In località le Plaze, si conservano lunghi tratti di trincee scavate dall’esercito italiano e rivestite con muri di pietra, un ambiente ipogeo, un tempo adibito a deposito, ed una vasca per la raccolta dell’acqua. Un luogo da visitare protetti dalle fronde profumate di un maestoso e silente bosco, adornato da un solenne ma sobrio monumento ai caduti.
Le opere militari della Grande GuerraGrazie ad un accurato restauro da parte dell’amministrazione di Castel Condino, si possono oggi ammirare e visitare alcune opere militari erette dall’esercito italiano nel corso della Prima Guerra Mondiale. Le trincee in calcestruzzo e l’osservatorio, con la sua preziosa chiave di volta in marmo inciso, si raggiungono procedendo dal centro abitato lungo una dolce strada panoramica immersa tra campi e alberi da frutto.
Osservatorio - Accampamento di Cima PissolaL’approssimarsi dell’accampamento militare di cima Pissola è segnalato, a 1.956 m di quota, da un’opera scultorea contemporanea in granito raffigurante tre lupi, a simboleggiare i “Lupi” della Brigata Toscana. L’accampamento/osservatorio di Cima Pissola era composto da una serie di edifici in pietra, impiegati come alloggi e osservatori, oltre a diverse strutture ipogee aventi funzione di difesa e di osservatori. Un’opera in calcestruzzo circolare è ciò che rimane di una postazione antiaerea. Il sito fu scelto dalle milizie italiane per la sua posizione strategica, da qui infatti si gode di una vista straordinaria sul paesaggio circostante. Per questo motivo, in occasione dei lavori di recupero della memoria sulla cima venne collocata un’opera in corten, a esemplificare una postazione di mitragliatrice, fornita di pannellistica che permette di cogliere l’organizzazione dei fronti opposti durante il conflitto.
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