Storo il Comune più popoloso delle intere Giudicarie ed è composto, oltre che dal capoluogo, dalle frazioni di Lodrone, Darzo e Riccomassimo.
Il paese è disteso ai margini della piana alluvionale del fiume Chiese, nei pressi dello sbocco del torrente Pàlvico, che scende dalla Val di Ledro. Gli antichi rioni di Storo, fortemente pittoreschi, composti da case con elementi caratteristici (ballatoi, corti, dipinti sacri murali, ecc.), sono intersecati da stradine selciate, androni, piazze con fontane di granito.
È un importante centro culturale, commerciale, industriale, artigianale e anche agricolo, in collegamento con la vicina zona lombarda. Da visitare la parrocchiale di S.Floriano, del 1199, con antico organo e tele preziose del Romanino, e la chiesetta di S.Lorenzo, del XV secolo, con affreschi dei Baschenis. Nei dintorni del paese da ammirare le cascate della Fontana Bianca e Fontana Santa.
Punti di interesse
Chiesa di Sant’Andrea e cimiteroLa chiesa di S. Andrea sorge su un sito di notevole rilevanza archeologica. L’edificio più antico era di dimensioni assai più modeste rispetto alla struttura attuale, frutto di continui ampliamenti principiati nel 1445 e proseguiti fino al 1600. Al suo interno conserva tratti d’intonaco dipinto – raffiguranti un gigantesco S. Cristoforo, S. Giorgio e l’Ultima Cena – mentre all’esterno si trova il camposanto ampliato anch’esso a più riprese, di cui la prima fu originata da un’epidemia di colera risalente al 1836. Nel 1981 e negli anni 2008-11, furono portate alla luce importanti stratigrafie archeologiche, risalenti ad un insediamento retico (VIII-I secolo a.C.) formato da piccole case seminterrate obliterate da una necropoli altomedievale di tombe ad inumazione, realizzate con lastre di arenaria di provenienza alloctona.
Percorso della Memoria e dell’Identità, la Bastia e la chiesa di San LorenzoLe vicende della Bastia di Storo si concentrano tutte in un periodo di tempo che occupa poco più di un quarto di secolo. Fu eretta intorno alla seconda metà del XV secolo, per iniziativa delle genti di Storo e Condino stanche dei continui soprusi perpetrati dai Conti Lodron. Collocata su di una sporgenza del versante che conduce alla cima di Rocca Pagana, la Bastia offre una vista magnifica sull’intera pianura sottostante sino al Lago d’Idro. Il sito è oggi un’area archeologica inserita in un percorso denominato “Memoria e Identità”, un tragitto ornato di statue lignee realizzate da scultori locali e pannelli didascalici narranti la storia e le leggende del dosso, che la unisce al paese di Storo ed alla vicina chiesetta di San Lorenzo dove si conservano preziosi affreschi di inizi ‘500, attribuibili per affinità stilistiche e temi rappresentati alla cerchia dei Baschenis.
Parco Storico Naturalistico di Forte Ampola
Situato al centro della Val d’Ampola, una stretta ed angusta valle che collega la Val del Chiese con la Valle di Ledro, il Parco Storico Naturalistico di Forte Ampola è un percorso espositivo di riqualificazione storico-naturalistica di un sito di fondamentale interesse culturale. Si trova infatti nell’area una volta occupata dalla fortezza austroungarica di forte Ampola, costruita tra il 1860 e il 1862 e parzialmente demolita dall’esercito austriaco a causa dei danni ingenti riportati nell’assedio del 1866 guidato da Giuseppe Garibaldi. Il Parco Forte Ampola collabora con il Museo Storico Italiano della Guerra, la Fondazione Museo Storico del Trentino ed il Muse, fa parte della Rete Trentino Grande Guerra, Rete di Riserve delle Alpi Ledrensi, Riserva di Biosfera Mab Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria.
Il centro storico di StoroCamminare tra i vicoli di Storo significa entrare in un luogo distribuito in tante piccole contrade, ricucite attraverso un’opera di riqualificazione urbana attuata nel corso dell’800. Un intervento che cambiò profondamente l’originario assetto urbanistico, ancora oggi apprezzabile nelle otto belle ed eleganti fontane in granito che si incontrano passeggiando per l’abitato. Un percorso arricchito dal severo complesso di Palazzo Cortella, oggi sede del Municipio di Storo. Dotato di un porticato ad archi con colonne in granito ed affreschi, è una struttura ricca di storia ma soprattutto di aneddoti storici. Fu infatti sede, per un brevissimo periodo, del quartier generale di Garibaldi (1866), e nello stesso palazzo arrivò il messaggio telegrafato recante l’ordine impartito a Garibaldi di abbandonare il Trentino a cui seguì il famoso “Obbedisco”.
L’oro giallo di StoroCamminare per i campi rigogliosi di piante di granoturco da Storo fino al lago d’Idro e scoprire i frutti del duro lavoro e della caparbietà delle genti di montagna. Una storia segnata dal re della produzione agricola della Valle del Chiese: il granoturco, conosciuto come l’oro giallo di Storo. Il grano di Storo è una variante del grano marano, originario della provincia di Vicenza, dotato di personalità e caratteri unici da essere accertato di qualità nostrana. Nei mulini della Cooperativa Agri Novanta, i grani della pannocchia vengono trasformati nella famosa farina gialla di Storo, un prodotto dal colore vivo e dalle sfumature rossastre uniti al sapore deciso. Caratteri speciali che la rendono duttile da consumare sia come piatto unico sia come accompagnamento a pietanze.
Tratto in parte da comunitadellegiudicarie.it