Leggenda: "La preda dei calcagn"
A Tione vige il detto "te se gref (pesante) come la preda zera"... e cosa vuol dire? Ce lo spiega Gilberto Nabacino, esperto di storia locale, per accompagnarci alla scoperta della "Preda dei calcagn".
«La montagna di Tione è cosparsa di molti massi erratici di grandi dimensioni - sottolinea Nabacino - ed in particolare c'è una zona in cui si trovano delle prede (massi) che la fantasia popolare ha fornito di nomi».
Per raggiungere questo luogo, come aggiunge Gilberto «si deve seguire la “via del Cioca” che dalla località Casinole porta al torrente Finale e precisamente nella località “Garoc”. Tra queste la più famosa è appunto la “Preda Zera”, forse la più grande e maestosa e quindi, come detto, pesantissima. Seguono poi la “Preda dei Palanch”, la “Preda dei Putei”, la “Preda del Pozz”, ma la più curiosa è certamente la “Preda dei Calcagn”».
La preda dei calcagn
La "Preda dei Calcagn" si trova proprio al margine della via del Cioca ed è l’ultima di una serie... a caratterizzarla è la sua superficie...
Sulla parte superiore piana è costellata di una miriade di incavi rotondeggianti, che inizialmente furono scambiati per “coppelle votive”, ma una successiva analisi da parte di esperti li classificò come naturali.
Di fronte a tale fenomeno la fantasia popolare ammantò questa "preda" di una leggenda semplice, ma anche conturbante: sembra che le coppelle siano state formate dai piedi infuocati, da cui la denominazione calcagn, di diavoli e streghe, che nelle notti di tregenda vi si ritrovano a ballare.