La valle pioniera
Walter Bonatti
Per scoprire...
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...per scoprirsi
Dal bar Sport alle pareti inviolate
Caffè&FriendsUna domenica mattina del 1978 Luciano, Diego e Mario si incontrano, come ogni domenica, per un caffè e due chiacchiere al Bar Sport, a Carisolo.
Oggi però non è una domenica qualunque, sono elettrizzati perché stanno organizzando una spedizione in Val Gabbiolo dove vogliono aprire una nuova via.
Sono già stati su, giorni prima, per un sopralluogo.
La valle li ha ammaliati con la sua natura indomita e selvaggia.
Quel giorno, salendo lungo il ripido sentiero, hanno avuto tutti la stessa sensazione… Ogni passo gli era sembrato un ritorno all’essenza dell’alpinismo, un ricordo dei grandi che avevano calcato quelle terre anni prima: Clemente Maffei "Gueret", fondatore dei “Rampagaroi di Rendena”, Bonatti, Oggioni, Mauri.
I loro nomi risuonavano ancora nell’aria, assieme a quelli di tutti gli altri pionieri, tra cui anche qualcuno dei loro vecchi amici, che trent’anni prima erano stati accolti da quella terra vergine, pronta ad essere esplorata.
Tracce indelebili di imprese e passioneArrivati al Masso del bivacco, era deciso: quello sarebbe stato il punto dove allestire il campo base al loro ritorno. Qui il paesaggio che gli si apriva davanti era straordinario. Il Campanile Zapparoli si stagliava come un gigante di granito, mentre la Punta Graffer dominava il cielo.
Una bellezza grezza e sfidante che narrava le storie di chi aveva avuto il coraggio di affrontarla lasciando tracce indelebili di imprese e passione e che li aveva definitivamente convinti nel loro intento.
Con fare convinto appoggiano le tazzine al bancone.
“Pronti? Si parte!”.
Per tutti loro in quel momento l'alpinismo non era solo sport, ma un ritorno alle origini, un viaggio nel cuore di un mondo che resiste al passare del tempo.