Un documentario su un'impresa fatta di coraggio, audacia e passione per la montagna
Sulle tracce dei ragazzi che sulle Dolomiti fanno l'Highline, uno sport praticato da pochi anni in Italia, che consiste nel montare una slackline (una corda su cui è possibile camminare) in altezza, fra due picchi di una montagna, fra due alberi sopra una vallata o perfino fra due palazzi in città (urban highline).PRESENTATO ALLA 71 EDIZIONE DEL TRENTO FILM FESTIVAL
Blindfolded è, in particolare, il racconto di Carlo Cozzio, che proverà ad affrontare l'impresa bendato (Blindfolded).
Carlo detiene il record Italiano di camminata bendato di 1111 metri nel 2021.
Questo progetto porta alla realizzazione di un Documentario della durata di 15/20 minuti sull’ “Highline” nelle Dolomiti di Brenta. Il protagonista è Carlo, un ragazzo di 23 anni di Madonna di Campiglio. La regista e produttrice è la sorella di 25 anni Caterina. É il terzo documentario che fanno assieme sul mondo della Slackline; il precedente è stato presentato alla 70 edizione del Trento Film Festival ed incluso nel catalogo CAI come primo film di slackline della storia.
L'impresa è stata portata a termine ad inizio ottobre 2022, installando una slackline lunga 430 metri da cima Sella, attraversando la bocca di Tuckett, per arrivare ad una cengia della cima Brenta.
Ebbene sì, Carlo è riuscito a camminare bendato sia ad andare che a tornare.
“Era da molto tempo che avevo quel sogno in mente, ogni volta che mi trovavo ad ammirare quel frastagliato profilo delle montagne di casa e il mio sguardo si soffermava su quella bocca, mi si rizzavano tutti i peli", commenta Carlo, che continua: "Sin da inizio estate ho iniziato ad organizzarmi, ma per una serie di sfortunati eventi l'impresa non è riuscita subito, così fissai come data settembre, per evitare il trambusto della stagione estiva. Il destino però aveva in serbo per me altro per quel settembre: inaspettatamente a fine agosto ho avuto un piccolo incidente, un sasso che accidentalmente mi è caduto sul piede sinistro rompendomi il metatarso.
Dopo 45 giorni di lunga attesa finalmente il via libera, il piede era a posto e il meteo prevedeva una finestra di 4 giorni di bel tempo. La sera del 5 ottobre insieme ad una bella squadriglia di 10 slackliners la nostra avventura è iniziata.
Abbiamo passato la notte nel rifugio invernale del Tuckett e il giorno seguente alle prime luci dell’alba ci siamo divisi in due gruppi e siamo saliti ai due ancoraggi della nostra highline. Dopo circa 4 ore di intenso lavoro, avevamo finalmente finito il montaggio.
Un sogno che si realizzava, ma io ero ancora incerto di riuscire a camminare bene sulla slackline essendo dovuto stare fermo per un mese e mezzo.
I primi ragazzi hanno iniziato a camminare la linea, e poi verso il tramonto è toccato a me.
Un bel respiro, mi sono assicurato e via, ho provato ad iniziare a camminare, una linea non semplicissima con una fettuccia di 1,7 centimetri. All’inizio ero titubante, ma poi ho preso confidenza con la linea ed è iniziata la magia: camminare li in mezzo alle montagne di casa, dove avevo da sempre sognato di poter camminare.
Il giorno seguente, la difficoltà è aumentata perché avrei camminato con una benda sugli occhi: mi sono bendato ed ho iniziato la mia camminata, concentrandomi soltanto sui miei passi."
Un grazie particolare va al gruppo di 10 slackliners provenienti da diverse parti d'Italia e del mondo, anche Argentina e Iran, che hanno aiutato a portare gli zaini più pesanti e all'installazione della linea.
"Passi leggeri nel vuoto, immersi in quell'istante infinito. La mente infine si libera e il corpo risuona in armonia con la linea. Una battaglia tra il desiderio di andare oltre e la paura di cadere, tra l’uomo e il suo viaggio, per raggiungere il vero equilibrio."